Descrizione
DOPO MIGLIAIA DI GIORNI, IL SUO PROFUMO.
She was an anomaly, la nascita di un profumo.
“Qualche anno fa stavo andando al cinema, quasi di malavoglia, per festeggiare il compleanno di mia figlia con le sue amichette. Andavamo a vedere una schifezza con popcorn in abbondanza, volevo fare il papà figo che dice sempre di sì. Mi piace guardare le pubblicità e i trailer, che spesso sono più interessanti del film.
Mostrano lo spirito del tempo, spesso contengono altri film, che guardiamo rapidamente, senza soffrire per i tempi troppo lunghi. Quel giorno ho visto il trailer di un documentario sulla cantante Nina Simone, che iniziava con la voce fuori campo di Lisa Simone, sua figlia, che di sua madre diceva: “My mother? My mother? She was an Anomaly, she was loved, she was brilliant…”. Il tutto con immagini di Nina Simone, che tra gioie e dolori raccontavano il prezzo da pagare per un talento immenso. E in quel momento, nonostante il baccano fatto dai bambini quasi adolescenti accanto a me e i popcorn masticati voracemente, all’improvviso mi ha colpito una parola: Anomalia. Sono rimasto fulminato dall’emozione espressa così bene per parlare del suo talento.
Questa parola ha percorso la mia anima, elettrizzandola. L’indomani, per Etat Libre d’Orange, ho portato con me la parola Anomalia, sicuro della sua forza e convinto di farne qualcosa.
Parallelamente, sognavo di omaggiare Stanley Kubrick per il cinquantesimo anniversario di 2001: Odissea nello spazio, affascinato e terrorizzato come tutti dall’HAL 9000 e dal suo tragico “computer malfunction” che decimava un intero equipaggio nello spazio alla fine degli anni ’60. Anche in quel caso si trattava di un’anomalia.
E poi sono passati mesi, anni, tre anni da allora. E mi sono sbagliato. Ma gli incidenti creativi portano sempre a qualcosa di buono. Mi sono sbagliato, e non perché mi sono rivolto a Daniela Andrier con questa idea dell’Anomalia in testa. Non ho sbagliato a parlarle degli imprevisti, del rapporto uomo-macchina, di Dave Bowman astronauta, o profumiere, che importa, e di Hal 9000 che diventa Carto *. No, fino a quel punto ero sulla buona strada e Daniela è in grado di salvare tutti con il suo talento immenso. Mi sono sbagliato, invece, sulla parola Anomalia, perché l’emozione non proveniva solo da quella parola ma dipendeva anche dal “she”, che la rende femminile, e dal passato che rende l’idea della tragedia universale presa in prestito dalla mitologia greca. In realtà, quindi, era l’intera frase che mi aveva colpito e questa emozione era lì, sotto i miei occhi, e non riuscivo a rendermene conto. Ci ho messo tre anni a capirlo. Ecco, mancava questo profumo, che segna un momento di svolta, un divario. Serviva questo profumo.
L’anomalia è soprattutto Etat Libre d’Orange e il suo viaggio iniziato nel 2006 fuori dagli schemi, da ciò che ci si aspetta; un percorso olfattivo sui sentieri meno battuti che dà la precedenza all’audacia, la sincerità, i punti di vista opposti. Il tutto diluito in un sabotaggio delle fragranze. Qui, ancora una volta, niente è dimenticato.”