HERMANN A MES COTES ME PARAISSAIT UNE OMBRE – ETAT LIBRE D’ORANGE

HERMANN A MES COTES ME PARAISSAIT UNE OMBRE – ETAT LIBRE D’ORANGE

HERMANN A MES COTES ME PARAISSAIT UNE OMBRE – ETAT LIBRE D’ORANGE

155,00  Iva inclusa

Questo profumo è figlio e nipote di XIX siècle di Lagarde e Michard.

È nato dalla poesia di Victor Hugo. Una seduzione gotica ed eterna. Per sentirsi di carne e marmo come una statua supina che ha tanto sofferto nei secoli.

Niente di più, niente di meno. Oscura era la notte e la foresta cupa. Al mio fianco Hermann era come uno spettro. I cavalli al galoppo. Che Dio voglia guidarli!
Le nuvole del cielo sembravano di marmo. Le stelle volavano tra le chiome degli alberi. Come uno stormo d’uccelli ardenti.

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Descrizione

Questo profumo è figlio e nipote di XIX siècle di Lagarde e Michard.

È nato dalla poesia di Victor Hugo. Una seduzione gotica ed eterna. Per sentirsi di carne e marmo come una statua supina che ha tanto sofferto nei secoli.

Niente di più, niente di meno. Oscura era la notte e la foresta cupa. Al mio fianco Hermann era come uno spettro. I cavalli al galoppo. Che Dio voglia guidarli!
Le nuvole del cielo sembravano di marmo. Le stelle volavano tra le chiome degli alberi. Come uno stormo d’uccelli ardenti.

Son gonfio di rimorsi. Spezzato dal dolore. Lo spirito di Hermann ha perso la speranza. Son gonfio di rimorsi. Amori miei dormite!
Mentre percorrevamo questo verde deserto, Hermann mi disse: “Penso alle tombe socchiuse”; “Penso”, io gli risposi , “Alle tombe ormai chiuse”.

Egli guarda in avanti ed io guardo all’indietro, I cavalli galoppano in mezzo a una radura; Il vento porta l’eco di un angelus lontano
“Io vo pensando a quelli che l’esistenza affligge. Quelli che ancora sono, quelli che ancora vivono”. “Io penso”, gli risposi: “A quelli che son morti”.

Le fontane cantavano. Che parole cantavano? Le querce mormoravano. Che cosa mormoravano? Gli arbusti sussurravano come dei vecchi amici.
Hermann mi disse: “I vivi non possono dormire, Vi sono occhi che vegliano, vi sono occhi che piangono”. Io gli risposi: “Ed altri giacciono addormentati”.

Hermann riprese allora: “È la vita sventura. I morti più non soffrono. Infine sono in pace! Come invidio le tombe ricoperte di erba
Sulle quali l’autunno fa cadere le foglie, e la notte accarezza con le sue dolci fiamme; Perché il cielo raggiante calma tutte le anime in ogni tomba!”

Gli risposi: “Silenzio, rispetta il gran mistero! I morti son distesi nella terra che premi. I morti sono i cuori che un tempo ti hanno amato,
Il tuo angelo estinto! Son tuo padre e tua madre! Non devi rattristarli con amara ironia. Come attraverso un sogno ci odono parlare”.

Note di testa: Pepe nero, Galbano, Germogli di ribes nero
Note del cuore: Incenso, Geosmina, Rosa
Note di fondo: Vetiver, Patchouli, Ambroxan

Informazioni aggiuntive

Capacità

100ml